Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.

 

 

Gentili soci ,socie,Istruttori e membri componenti della VDS; volevo dare il mio contributo partendo da una riflessione scritta piu' di un anno fà e mandata in copia al Direttore della Scuola di quel periodo ,con l'auspicio richiesto che divulgasse la stessa sul sito della Scuola e inoltrata a tutti gli Istruttori; Bene vi dico che no ho mai avuto risposta e la riflessione non è mai stata divulgata,questa mi sembra un ottima occasione,finalmente, per far conoscere il mio pensiero sulla scuola di allora....e in coda vi diro cosa mi aspetto dalla Scuola che verrà

BUONA LETTURA.......n.d.r.....osservare la data della riflessione

Lentate s/S 16/02/2018 Oggetto : Riunione Istruttori del 15/02/2018 RIFLESSIONI Volevo fare una libera riflessione a proposito della riunione che ci ha visto riuniti in sede plenaria a febbraio in data 15-02 2018,nella quale sono emersi vari temi di discussione. Premetto che tutto cio’ che voglio esprimere e’ prettamente un pensiero personale appassionato e spassionato...quindi completamente criticabile. Inizierei dal fatto ad inizio discussione nonostante un lungo preavviso mancavano alla presenza ben 19 Istruttori e gia’ questo e’ un sintomo di debolezza…..il primo argomento su cui si e’ incentrato il confronto programmatico e’ stato messo sul tavolo da ALESSANDRO NICCHIO,e verteva sul fatto se gli Istruttori fossero in grado o meno di insegnare,mettendo in risalto il fatto che non sempre le capacita’ tecniche vadano di pari passo con le capacità divulgative...su questo avrei da esprimere un parere un po’ controverso,nel senso che potrei essere d’accordo sul fatto che una persona potrebbe avere molte capacita’nell’arte di scalare o fare alpinismo e averne un po’ meno a livello dialettico; ma io parto dal presupposto che un Istruttore in quanto tale ,quando esca dagli esami e gli venga attribuito tale titolo,sia stato esaminato sotto tutti gli aspetti ,sia tecnici che didattici,questo prevede la Scuola Centrale del CAI….quindi un pensiero cosi lo vedo sbagliato a priori. Secondo me un istruttore deve vedere dai risultati ottenuti dagli allievi il suo campo di capacità per effetto specchio riflesso; io insegno bene tu impari bene,mettendo in conto che ci possa essere anche qualche allievo che abbia meno capacita’ di altri, e non per questo un istruttore non sia in grado di insegnare ;i numeri finali di un corso sono importanti ,più allievi sono usciti preparati più gli Istruttori hanno svolto bene il loro compito non tralasciando il fatto che se qualche allievo sia meno capace nell’apprendere vada seguito di più di chi ha capacita’ congeniali alla attività annessa. Il secondo punto riguarda le osservazioni di MARCO SALMISTRARO “SECCHIO”che metteva in luce il fatto che la scuola porta avanti un sistema di insegnamento statico e un po obsoleto; e che invece ci vorrebbero idee piu giovani e dinamiche. Concordo nel pensiero...ma faccio presente che se si vuole cambiare qualcosa ci vuole anche la voglia di mettersi in gioco; non basta avere il senso della critica ma bisogna oggettivamente prendere in mano la situazione e creare, invece le parole sono sempre fine a se stesse e oltremodo provengono da chi si presenta pochissimo ai corsi o alle riunioni o quando lo fa la sua presenza appunto e del tutto impalpabile . Ho sentito anche una frase nel corso della serata “NON SIAMO I RAGNI DI LECCO”…...ecco da questa parte la mia riflessione. Trovo sbagliato pensare cosi; da certe realtà invece bisognerebbe trarre spunto imparare,non dico emulare copiare MA IMPARARE….io ho avuto la fortuna di collaborare con alcuni membri di suddetto gruppo ed ho imparato molto….se si ha un po' di umiltà e voglia di mettersi in gioco da chi chi ne sa più di te si può imparare...per poi applicare in maniera personale tutto ciò che si è immagazzinato. Noi siamo un grande un gruppo ma spaiato,non riusciamo a far convergere delle buone idee in oggettività….dovremmo avere il coraggio di ammetterlo….pochi hanno voglia di mettersi in gioco infatti la pecca più grave è LA MANCANZA DI PRESENZA. Se riuscissimo a compartimentare le attività scegliendo gli Istruttori preposti per queste saremmo più operativi e quindi più dinamici, se aplicassimo idee nuove nello scegliere nuovi istruttori avremmo forze giovani a disposizione e di conseguenza più dinamici e idee fresche al passo con i tempi….dovremmo avere questo coraggio di cambiare vecchi standard,modificare vecchi status sicuramente la presenza sarebbe maggiore In conclusione dico: ci vorrebbe maggiore partecipazione attiva da parte di tutti gli istruttori ma ci vorrebbe anche maggiore attenzione al cambiamento dai vertici della Scuola. Sperando che questa riflessione non venga presa a titolo personale da nessuno ma venga presa come spunto critico e criticabile….. per un maggior funzionamento della scuola ed una maggiore coesione tra tutti…..Con stima, MALANDRI ANTONIO.

In data 08/07/2019 si è tenuta una riunione plenaria di tutti gli Istruttori della Scuola V.D.S. e ho notato che la situazione a più di un anno di distanza non è migliorata gran che; erano presenti alla riunione 24 componenti della Scuola.

Se poi si conta che durante quest’anno è stata richiesta la partecipazione ad un sondaggio interno anche in versione anonima per un confronto di idee e progetti e a questo hanno risposto solo 18 istruttori solo dopo un sollecito ( i primi 6 mesi le risposte erano 4 )….si può ben capire che clima di partecipazione ci sia.

Allora io mi domando DOVE VOGLIAMO ANDARE E DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Penso che la Scuola abbia grandi mezzi per poter crescere….ma insieme a grandi mezzi ci vogliono anche grandi persone e buone idee.

Io vorrei una Scuola cosi:

PRESENZA-PARTECIPAZIONE:  vedo e ho visto che non conta la partecipazione nella Scuola ma la presenza…ci limitiamo a fare corsi, e una volta chiuso il corso e tutto finito lì,ognuno porta a termine il suo compitino e pensa di aver fatto tutto.

La partecipazione è tutt’altra cosa…bisogna lavorare per empatia capire i desideri degli altri e sostenerli e motivarli,invece c’è sempre questo modo di comunicare che risulta impositivo e non propositivo, sia tra istruttori e allievi che tra istruttori stessi.

Ci vorrebbe più umilta e confronto,più ascolto alla diversità delle idee,le differenze se accolte sono un valore aggiunto….abbiamo numeri importanti come partecipazione ai corsi..vero….ma avete notato, su tutti gli allievi che sono passati dalla Scuola quanti ne sono rimasti????

Sarà lo 0,2%....a me sembra pochissimo….vuol dire che non siamo capaci di assolvere fino in fondo il nostro ruolo di Istruttori….dovremmo fare più rete…seguire gli allievi dopo i corsi e no abbandonarli a se stessi…lavorare in maniera empatica e coinvolgere la PERSONA.. e non L’ALLIEVO….rapportarci prima ancora come persone che come TITOLATI…

Mi piacerebbe che alla fine di ogni corso ci sia si la valutazione degli allievi…ma mi piacerebbe che si ribaltassero anche gli schemi…sentire il pensiero degli allievi e una loro valutazione sul nostro operato in modo da ricevere un feedback su cui migliorarsi.

UNIFORMITA: L’uniformità di programma è sempre un tasto dolente, potremmo risolvere questo gap con degli aggiornamenti che siano si didattici e costruttivi ,ma che contengano anche una parte divertente ,creare uscite che abbiano punteggio sul curriculum degli istruttori, l’anno scorso siamo andati alla Torre di Padova centro materiali e studi del CAI  CENTRALE….anche in quella occasione il gruppo Istruttori non era neanche la metà…uscite come quella dovrebbero risultare obbligatorie o almeno facenti parte del punteggio di un Istruttore. Poi capisco che la nostra attività è tutta sotto la voce VOLONTARIATO, e che quindi i tempi le presenze sono sempre condizionate da impegni primari quali lavoro e famiglia, ma se ci organizzassimo con notifiche e programmi ben definiti all’inizio di ogni stagione potremmo migliorare anche questa situazione.

ISTRUTTORI TITOLATI-SEZIONALI: qui vorrei essere più deciso e polemico…c’è stata negli ultimi anni una situazione di confusione, malintesi,malintendimenti,che ha creato un clima poco trasparente tra Istruttori…ho visto e sentito cose poco favorevoli al lustro della nostra Scuola.

Vorrei che Istruttori Titolati tanto bravi sotto l’aspetto tecnico si formassero e informassero di più sotto l’aspetto Legislativo e  Regolamentare…ho visto regolamenti stravolti ad personam,per impedire, magari in buona fede l’ingresso di allievi validi proposti dalle sezioni,menzionando regole inesistenti sul regolamento CAI,anzi facendo azioni del tutto opposte al regolamento stesso.

Gli istruttori Sezionali ( io ne faccio parte ) sembravano e sembrano soldatini agli ordini senza parola e peso, senza valore aggiunto alla Scuola ..solo umili servi che si attaccano alla corda o a volte alle corde 1 o 2 allievi a cui affidano la loro incolumità e si prendono responsabilità oggettiva,dell’incolumità degli allievi stessi.

Vorrei che si dia più spazio e parola in un confronto bilaterale a queste figure….vorrei che si aprissero più porte all’ingresso di giovani che possano coprire questo ruolo ,che vengano cresciuti e formati per poi diventare titolati se un giorno lo vorranno.

COMMISSIONE: La Commissione negli ultimi anni non è stato un organo di  supervisione  e controllo sull’operato della scuola ne tantomeno ha svolto un sistema di contatto e unione di intenti tra le sezioni,come dovrebbe essere,ma per quanto ho visto io è servita solamente come bancomat per i vari acquisti o spese per i corsi,più volte mi è capitato di sentire Istruttori responsabili dei corsi dire: “si facciamo tanto la Commisione non si informa e i soldi ce li danno comunque”

Questo dà l’idea di come viene interpretato il ruolo della Commissione,ci vorrebbe una svolta decisa e dare alla commissione pieni poteri decisionali su come dovrebbe andare la Scuola; quindi la Commissione dovrebbe essere informata per tempo su come verranno strutturati i corsi,date luoghi, numero di partecipanti,ecc ecc ,in modo da poter vagliare temporalmente e oggettivamente tutto l’iter per poter constatare se i badget richiesti siano congrui con il portafoglio spese a disposizione della Scuola stessa.

IDEA: proporrei come da regolamento CAI per le Scuole, degli stage per la formazione di giovani Istruttori….ho visto troppi giovani talentuosi andarsene dalla nostra Scuola perché non siamo stati capaci di ascoltarli….dovremmo veramente ritrovare lo spirito di cordata…ma non basta ripetere tante famose vie di lustro per essere grandi alpinisti…a volte bisogna aprire qualcosa di nuovo..lasciare il segno del nostro passaggio, per far si che qualcuno porti avanti il nostro valore e il proprio senso della scoperta.

“ UNA NAVE MESSA IN MARE GALLEGGIA,MA SENZA UN CAPITANO E UN BUON EQUIPAGGIO CHE LA GOVERNI…SARA’ TRASCINATA DALLE MAREE”  ( J. CONRAD ).

Con Stima MALANDRI ANTONIO.