L'Intersezionale "Valle del Seveso" è composta da un corpo le cui braccia hanno ruoli distinti: la Commissione che lavora per dare un indirizzo "politico" ed amministrativo ovvero gestionale (simile ad un consiglio direttivo sezionale), e la Scuola formata dagli Istruttori che hanno l'impegno tecnico e didattico di sostenere gli allievi durante i corsi, quindi un compito molto più pratico, di contatto ma molto severo.
Al vertice, da una parte il Presidente della Commissione e dall'altra il Direttore della Scuola.
Tralasciando di entrare fra le righe del nostro regolamento, andiamo a vedere in modo più approfondito questi due ruoli cercando di sottolineare le parti che creano criticità.
Parliamo della Commissione, sappiamo tutti che si tratta di un organo tecnico emanato dalle Sezioni che compongono la "Valle del Seveso".
Punto uno: iniziamo col dire che se il Direttivo della nostra Sezione di appartenenza vuole essere al corrente di cosa succede nella "Valle del Seveso" lo deve chiedere a chi ne fa parte e contribuisce nella gestione.
E in che modo? Durante le riunioni periodiche è importante che sia presente almeno un componente della Commissione per informare, e di conseguenza lo stesso deve tenerci informati di come viene recepito all'interno della Sezione ciò che facciamo o vorremmo fare e, se vi sono, progetti futuri.
Punto due: quindi, ritornando all'argomento, il commissario svolge questo compito di informatore e di portavoce? E' presernte in Sezione per portare queste informazioni? E' presente in Commissione per riportarci gli "umori" del direttivo?
Punto tre: e la Sezione cosa fa per divulgare ai propri soci e magari anche a futuri allievi che hanno voglia di fare alpinismo, scialpinismo, arrampicata o sci escursionismo, che c'è la possibilità di imparare il "mestiere" iscrivendosi ai corsi?
I soci lo sanno che hanno una scuola in cui operano istruttorio validi e che andrebbero sostenuti nella loro attività fra l'altro svolta in modo del tutto volontaristica?
Punto quattro: mi si obietterà che di contro ci si aspetta da parte dell'Istruttore una maggiore presenza nelle attività sezionali, magari nel ruolo di formatore o di accompagnatore, ma sono sicuro che ad una richiesta ben motivata non vi siano risposte negative.
Punto cinque: se il Direttivo sezionale non si attiva nell'informare i soci è logica conseguenza che un giovane non avrà nessun interesse a passare dalla Sezione per chiedere come può fare a frequentare un corso di alpinismo o di arrampicata ma dovrà affidarsi esclusivamente al proprio istinto.
Quanti ragazzi ho visto venire da noi per iscriversi ad un corso senza essere iscritti ad alcuna sezione C.A.I.
Quindi è chiaro l'impegno che ha un componente della Commissione?
Punto sei: la Commissione fra i suoi scopi non ha solo l'impegno di amministrare, ma anche quello di coordinare il funzionamento, indirizzare e controllare l'attività dei corsi, favorire la formazione e l'aggiornamento degli aiuto-Istruttori allo scopo di coillaborare con gli Istruttori titolati (vedi regolamento)
Punto sette: senza entrare nel merito puramente tecnico, in futuro sarà comunque necessaria una collaborazione più stretta con il Direttore della Scuola per dare supporto nell'impegno di organizzare dei corsi e nella delicata valutazione di attriti e malumori che inevitabilmente possono sorgere all'interno del corpo Istruttori, sempre e comunque nel rispetto dei rispettivi ruoli e sempre non dimenticando l'aspetto volontaristico dell'impegno.
Punto otto: quale è l'impegno primario che un corso si deve dare?
Naturalmente formare un allievo alla sicurezza nella pratica dell'attività alpinistica, scialpinistica ecc. e , molto importante, ad avere nel bagaglio personale di esperienza una dote difficile da raggiungere che è l'umiltà.
Ma per trasmettere queste doti è necessario per un Istruttore averle dentro di sè.
Per trasmettere fiducia e tranquillità ad un allievo nel suo percorso di apprendimento è necessaria una forza interiore che si chiama "serenità"
Punto nove: per concludere, penso sia necesaria una più aperta e trasparente visione critica, costruttiva e nel rispetto dei ruoli che ci siamo assegnati.
Maurizio Nessi